GRANDE FESTA AL MONTE PENNA

La stagione, salvo le speranze del qui presente frate che sono sempre dure a morire, puo’ senza ombra di dubbio considerarsi agli sgoccioli, e come dice anche Granpasso77 che sempre ci legge, si inizia a parlare di rimpatriate tra fungaioli a polenta e funghi, occasione irrinunciabile per raccontarne di tutto e di piu’, per passare in amicizia qualche ora spensierata.

E domenica scorsa infatti c’e’ stata la prima di queste occasioni, in quel del Rifugio Monte Penna, a cui ho partecipato insieme agli irriducibili del Dream Team di Fra’ Ranaldo oltre che all’ormai gemellato Wolfgroup di San Martino Sinzano.

E’ da tempo ormai tradizione infatti che Claudio e Cristina, gestori del rifugio, organizzino la piu’ classica delle feste di ringraziamento per la presente stagione, concludendo l’annata “danzante e fungaiola” invitando i fedelissimi, cioe’ coloro che, per vincolo di amicizia o per riconoscenza, hanno contribuito all’annata ormai all’epilogo, con una rimpatriata a base di polenta e funghi ed intermezzo di asado, il tutto innaffiato da buon vino e non solo!

Ci siamo quindi trovati nel bel mezzo di una allegra quanto numerosa compagnia, con tavolate accoglienti ben allestite nelle sale del rifugio, mentre fuori Giove Pluvio schiantava nubi, nebbia e pioggie sui costoni del Penna: qual miglior contesto per infilare le gambe sotto i tavoli e cominciar ad ascoltare “fette su fette“?

                                 L’amico Claudio con contorno di lupi e frati

In questo clima festoso si e’ dipanata la libagione, con ringraziamenti vari per il soccorso alpino, presente al gran completo, le forze dell’ordine, gli amministratori locali, oltre che le piu’ alte autorita’ dei fungaioli doc, con in testa Giorgio il Pellicano, il suo fido Fabio, ma soprattutto il Leone del Penna, che qui chiaramente gioca in casa!

Quest’ultimo infatti, partito a tavola in sordina , intrattenendo i commensali con una serie di discorsi seri che sul momento mi hanno stupito alquanto, ha progressivamente abbandonato le vesti del cerebralmente impegnato e, forse per merito dei Lupi che gli “ringhiavano” puttanate di ogni tipo tutt’intorno, ma soprattutto per la presenza sul fronte opposto di Lupo Ghillo (che a presenza fisica non e’ secondo a nessuno!), ha cominciato piano piano a sbrinarsi lasciandosi scivolare di dosso le vesta austere che aveva erroneamente indossato, per tornare a vestire la criniera del Re che su quelle vette lo contraddistingue!

Cogliendo l’attimo propizio, Claudio ne approfittava per inneggiare l’acclamazione al vicecampione mondiale 2013 il quale coglie l’occasione al volo per indossare teste’ la preziosa medaglia e per ribadire la promessa gia’ pronunciata in quel del Cerreto Laghi non piu’ di 2 minuti dopo la pesatura dei funghi del mondiale (la storia della sfiga dei 2 grammi per intenderci!), promessa rivolta al campione del Mondo: ” Stavolta l’e’ andeda acsi’ e at fag i me’ compliment, ma sta’ tranquil che as vedema stan quel, et garantis cla’ fnisa ben diversament! ”

           Il Leone del Penna, la medaglia e la compagnia di Giorgio il Pellicano

Mi e’ sembrato per un attimo di rivivere le dichiarazioni della vigilia Clay – Foreman per la cintura del titolo, od il trailer di Rocky con…..ti spiezzo le ossa! 

Quindi, caro amico nonche’ campione del mondo Franco Chiarabini, se vuoi, conoscendo bene il Leone, ti traduco quello che il Leone voleva dire……… le ipotesi a questo punto sono due: con ……et garantis cla’ fnisa ben diversament…..direi che voleva intendere o che invece di due grammi, l’anno prossimo il mondiale lo perde per due chili, oppure che forse forse lo vuol vincere lui! Per me, anima imparziale, l’importante e’ di rivedervi entrambi al Cerreto!

   Il podio del mondiale, ove, gia’ da quel sorriso accennato a denti stretti e’ chiaro             che il Leone la giura al campione Franco….in sintesi…..IE’ RODE ER……..

Ma, Leone a parte, la giornata del Rifugio monte Penna rimarra tra i piu’ bei ricordi del 2013, con tavolate allegre che ad un certo punto spariscono di giro e cedono il posto a coppie danzanti, quadriglie di briscolari incalliti, ma cio’ che piu’ mi ha colpito, da decisi colpi  di mani sui tavoli a scandire il tempo del gioco della morra! In questo clima famigliare si e’ arrivati a grappe e sambuche davanti al bancone del bar, ove Claudio dispensava bevande per fungaioli che ” riempivano cesti “,  li’ di fronte, piu’ di alcol che di funghi!

Vorrei quindi ora ringraziare Claudio e Cristina, oltre ai suoi famigliari e collaboratori, per la cordialita’ e simpatia manifestataci sia in questa occasione ma anche durante tutto l’anno, e questo a nome del Wolfgroup e dei ragazzi di Fra’ Ranaldo, augurandogli un in bocca al lupo ( e se l’augurio proviene dalla tana di San Martino e’ un augurio doc!) per tutte le gare internazionali di sleddog a cui partecipera’ e di cui e’ campione indiscusso, perche’ sicuri che insieme a lui viaggera’ sempre anche un grande pezzo del nostro amato appennino!

                                    FORZA CLAUDIO….SIAMO TUTTI CON TE!

ARRIVANO I GALLETTI

Se c’e’ un fungo che gode a sguazzare nell’acqua tiepida, questo e’ senz’altro il galletto, gialletto o finferlo, dal latino Cantarellus cybarius: e quest’anno e’ stato senz’altro accontentato, con pioggia, umido e temperature fuori norma ormai da una decina di giorni, e se continua cosi’, i boschi per il prossimo weekend avranno un bel tappeto giallo.

Ma non pensiate di trovarlo ovunque: quando vi diranno:” Andate piu’ in basso, c’e’ murato di galletti!” piano con l’entusiasmo e fate andare sempre la cervice: infatti, se sono d’accordo che ad oggi li troviate verso il basso (per intenderci sui 600 – 700 metri) non date per scontato che siano dappertutto! Mi spiego meglio: se nel posto indicato ne trovate uno ogni mezz’ora, cambiate costa, girate l’angolo, alzatevi od abbassatevi….insomma cambiate subito qualcosa, perche’ se ci sono devono essere presenti a file ed il solo cambiamento di orientamento della costa del monte puo’ essere deteminante: mai come quet’anno infatti sono GALLETTI NOIOSI!

La ricerca comunque rimane, a mio avviso, tra le piu’ rilassanti e divertenti, in un bosco dai mille colori e mille frutti: diverse infatti sono le specie di funghi presenti in questo periodo, cosi’ come sono presenti le saporite castagne; ma quello che il nostro occhio spera di scorgere di fianco ad un ramo o dietro un castagno…..e’ l’ultimo dei moikani.…….il baluardo dei funghi mori nato appunto in ritardo per noi!

A me e’ gia’ capitato piu’ di una volta e per questo ci spero ancora, e con le temperature di questi giorni dico che non sara’ poi tanto raro ed impossibile! Ma mi diverto comunque ad andar per boschi, si trovi o non si trovi! E ricordatevi soprattutto una cosa, un dettaglio non da poco: alla faccia di satellitari, navigatori portatili, fischietti, radioline e bussole………se volete allenare il vostro senso dell’orientamento, la vostra bussola naturale che portate nella crapa ma di cui, per pigrizia non ve ne siete mai accorti di possederla, approfittate di questo autunno temperato, attendete la prima giornata di sole , funghi o non funghi, tornate a ripercorrere i luoghi, le coste ed i boschi frequentati i mesi scorsi in cerca di funghi: vi accorgerete di una dimensione spaziale e prospettiva completamente diversa……..il bosco senza foglie sulle fronde degli alberi vi offrira’ una chiave di lettura delle valli piu’ semplice e comprensibile, da acquisire come riferimento per orientarsi sempre meglio, naturalmente!

Nel frattempo pero’ c’e’ qualcuno che ancora qualche fungo lo trova e non perde tempo per mandarci le prove provate…..complimenti davvero, queste cose mi fanno crescere la convinzione che non sia ancora finita, poi dopo ci inventeremo qualcosa per trascorrere l’inverno in compagnia, ma un po’ di tempo ancora lo abbiamo!

Pace e bene a tutti voi, il frate!