Si narra che anche il prode Attila, vagando per i SUOI E SOLO SUOI LUOGHI, sia depressamente costretto ai due etti di prugnoli rinsecchiti…..crederci o meno non so, visto che tanto loquace, quando si parla di funghi, non lo e’ mai stato! Sta’ di fatto che la stagione, a differenza dello scorso anno, non sembra tanto prolifica in fatto di funghi di San Giorgio: il certo e’ che sia la gelata pasquale che il successivo vento e secco clima sembra non abbiano proprio favorito la crescita di questa prelibatezza che, stranamente, ha saltato le PERGNOLARE (fungaie di prugnoli) precoci ed addirittura ha eseguito un salto di altitudine comparendo gia’ ora sui 700 metri slm, evitando le fascie intermedie di bosco……booohhhhhhh, starema a veder!
Alla prossima e……..vediamo di andar d’accordo tutti quanti, che lo spazio c’e’ per tutti!
Grazie frate speriamo che sia una buona stagione
Frate dall’alto della tua esperienza , 850 mt bosco di castagni, Sabato 9 maggio vale un giro alla ricerca di qualche boleto o è troppo presto?
Penso sia un po’ presto…..ma sarebbe RECORD!
STUZZICA STUZZICA….
Ciao frate,anzi Fabrizio,ci conosciamo, due cene assieme le abbiamo fatte,per quanto riguarda i prugnoli,poca roba e non certo di grande qualità,giusto per fare due pastasciuttine,ci vuole dell’acqua,tutto secco,ma l’importante è ” scaldare i motori” in vista dei nostri beneamati rossi di giugno,sono i primi approcci al bosco.
In questo periodo ti assicuro è molto più spassoso e divertente leggere gli ultimi articoli sul tuo blog.
Colgo l’occasione, data la carenza di argomenti fungini,rubandoti alcune righe, di spiegarti il mio “andar per funghi”.
Vado a funghi da quando avevo 6 anni,ora ne ho 50 ed è la miglior scusa per fare chilometri e chlometri nel nostro splendido appennino,questa passione mi ha permesso di conoscere da civago a succiso un pò tutti i vari posti ,poi come tutti,ci si “innamora” solo di certi.
Ogniuno ha il suo modo di interpretare una passione,per me andare a funghi vuol dire:
fatica,chilometri,silenzi del bosco,gustarsi totalmente ogni fungaia con calma,partendo dai punti più estremi e pian piano arrivando al cuore,chiaramente vuol dire anche trovarli,il tutto da solo e a volte con amici fidati che sono sintonizzati sulla stessa frequenza..Caro Fabrizio mi definisco un “fungaio all’antica”,quelli di una volta,come i nostri nonni,ombrosi,diffidenti,schivi che sapevi che trovavano i funghi quando già li avevano secchi nelle damigiane di vetro,perciò allergico a tabelle di crescita,sentinelle del bosco,campionati mondiali,coperative per la gestione del fungo e dei prodotti del sottobosco…..!!
A funghi si comincia ad andare a maggio,nelle faggete alte,quando ancora c’è la neve in terra,si guarda lo stato delle foglie dei mirtilli dei muschi del sottobosco in generale,non per trovare funghi,a volte si fanno anche 10 uscite prima di trovarne 1,ma per intravedere segnali di QUANDO inizieranno.
Tutta un’altra storia rispetto alle “tabelle di crescita”,tutta un’altra musica e poesia.
Da te che stimo molto professionalmente e soprattutto come persona avendo il piacere di averti conosciuto, mi aspetto qualcosa in pù dei soliti ruggiti di leoni,tigri del bengala,bramiti del re del prampa,latrati di ugo ecc ecc.
Il qualcosa in più è di portare un pò più di “poesia” in questa splendita passione lascando perdere tabelle, sentinelle,che lasciano il tempo che trovano.
Ti do anche qualche consiglio sempre che sia ben accetto,scrivi da un blog del parco nazionale,ogni tanto punta il dito sulle cose che proprio non vanno,ad esempio:
laciando perdere le solite venialità quali le dimensioni dei funghi,il kg in più o in meno,le gente che va alla notte con le torce,ti sei mai accorto del taglio indiscriminato delle faggete ad alta quota?ogni anno ettari su ettari vengono a meno con relative strade annesse nel cuore del parco ci sono mezzi a motore che scorrazzano liberamente dappertutto,come se per trovare un fungo sia indispensabile parcheggiarci sopra!!
Il senso civico,la mentalità che manca,questo mi piacerebbe leggere in qualche articolo,assieme anche a qualche storia rubata a quei fungai veri di una volta che nei vari paesini del nostro splendido appennino ancora ci sono.
Quella che tu definisci “gelosia dei propri posti” chi come me ama all’ennesima potenza il nostro splendido appennino,la chiama “PROTEZIONE DEI NOSTRI POSTI”,che è tutta un’altra storia.
Niente comunque di personale,giusto due righe di RIFLESSIONE.
ciao