Che si sia agli sgoccioli della stagione ormai piu’ nessuno lo puo’ negare, le raccolte di un mese fa’ sono ora un bel ricordo: per i fungaioli piu’ incalliti resta pero’ sempre difficile riporre il cesto, scarponi e bastone sulla mensola della cantina: la loro speranza rimane aggrappata all’interrogatorio dell’unico porcino, trovato sotto le foglie, che, per forza e sotto loro minaccia, deve confessare di essere nato nella notte stessa! Per i piu’ equilibrati invece risulta palese il fatto che nemmeno queste ultime giornate di sole sono riuscite ad asciugare i boschi, specie di castagno, inzuppati dalle ultime pioggie, che hanno di fatto bloccato qualsiasi tipo di nascita.
E’ chiaro pero’ che, a differenza dello scorso anno ove una settimana di brinate raffreddo’ bruscamente il terreno, ad oggi il sottobosco rimane ancora caldo visto il periodo e quindi sicuramente si avra’, complice la luna, una coda di scarse nascite che, per inerzia, proseguira’ ancora per qualche tempo, forse fino alle prossime perturbazioni: e qui occorrerebbe il supporto professionale di un metereologo che ci illumini sugli sviluppi della stagione nei prossimi giorni, perche’ a questo aspetto saranno legate le speranze di trovar funghi.
Mi preme a questo riguardo aprire un ulteriore argomento di estrema importanza per chi intraprende una giornata sui monti, sia che si vada a funghi che per puro escursionismo: anche quest’anno in questo periodo si sono purtroppo registrati diversi infortuni in montagna, dovuti soprattutto a pochi ma fatali fattori di rischio che troppo spesso prendiamo sottogamba: 1. Dotarsi di attrezzatura scarsa e non consona rispetto all’obbiettivo previsto; 2. Non essere a perfetta conoscenza del territorio; 3. Avventurarsi da soli su percorsi poco conosciuti; 4. Non consultare preventivamente un sito meteo per le relative previsioni.
Tendiamo tutti quanti a sottovalutare tali aspetti, forse per smania di partire ed andar per funghi, ma che dovremmo imporci di tener sempre piu’ presente, anche perche’ mettiamo a rischio coloro che poi ci devono venire a cercare!
Se vi accontentate, e se si accontenta Alessandro il vivaista, che mi ha “invitato”, io meteorologo professionista lo sarei, e anche anche se con un po’ di ritardo, arrivo a parlare di questa fine stagione. Perchè di questo si tratta: della conclusione della prima fase dell’autunno “dolce”, quella che sa ancora d’estate, e che fisiologicamente si conclude a fine settembre o a i primissimi di ottobre.
Ma la tendenza generale, in questi anni, è per una specie di “ritardo”, di slittamento in avanti dei cambiamenti delle stagioni e delle famose mezze stagioni che “non esistono più”. Da un certo punto di vista, quello della regolarità, non sono mai esistite, ma nella realtà ogni stagione, e in particolare quelle di transizione, autunno e primavera, hanno una prima fase che assomiglia alla stagione passata, ed una seconda parte che assomiglia a quella successiva.
In questo fine settimana oltre al maltempo, che è normale che ci sia di questi tempi, si avrà un riallineamento piuttosto brusco delle temperature ai valori normali. E come sempre, la “sterzata” ci porterà prima sotto le medie, da sopra che eravamo, poi pian piano ci sarà un assestamento: pe rintenderci, se eravamo, e siamo ancora oggi, indicativamente 5 gradi sopra le medie, in un primo momento (sabato-domenica) ci sarà un crollo che ci porterà circa 5 gradi al di sotto delle stesse medie, il che vuol dire un calo netto di almeno 10 gradi, e poi nei primi giorni della settimana si risalirà un poco, restando comunque leggermente al di sotto dei valori normali per questo periodo dell’anno. Il tutto naturalmente avverrà attraverso un discreto sconvolgimento atmosferico che con piogge e temporali segnalerà l’ingresso dell’aria fredda, con miglioramento a partire da domenica e dalle regioni settentrionali.
Come tutto questo possa influire sulla nascita e crescita dei funghi…professo e confesso la mia più totale ignoranza! Siccome non so quali siano le frasi propiziatorie appropriate per chi “va per funghi” (si dice così, almeno?), e non vorrei fare gaffes, mando a tutti un caro saluto e mi fermo qui. Paolo Sottocorona
Carrissimo Fra’ Ranaldo,come promesso ho fatto intervenire al tuo blog il mio amico ,nonche’ noto capitano metereologo,Paolo Sottocorona.Purtroppo come leggerai nel suo commento la “festa e’ finita”……Triste sentenza di noi PAZZI per il boletus!!
Pero’, in tutte le storie belle e brutte che siano ,c’e’ sempre un pero’…
Io e te in una bella giornata della prima decade di Novembre ,sfideremo le leggi della natura,e un bel Carpoforo cadra’ nella rete del nostro entusiasmo .Il cui ricordo chiudendo gli occhi durante i lunghi sonni invernali,ci fara’ sognare contro ogni detto,ad occhi chiusi!!!!!!!!!!!! a presto Fra’ Ra’